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(tratto da una E-MAIL di RICKY del 22/8/2003)
Caro Massimo,
Ho ricevuto oggi le fotografie che ti avevo gentilmente richiesto: le ho messe in un riquadro con uno sfondo di colore rosso Oltre a ringraziarti sentitamente, ti invio sempre a proposito di Luigi, una pagina particolare........
Martedì 19 agosto 2003: in un’ora e mezza di viaggio, accompagnato dai miei genitori, mi sono recato a Ricaldone (Alessandria) nel basso Monferrato, per rendere omaggio all’Anticonformista della Canzone Italiana. Certo, abbiamo dovuto faticare per percorrere una quindicina di gradini, ma quando ho visto la lapide e la fotografia con lo sguardo tagliente di Luigi, ho provato una delle più forti emozioni della mia vita. Ho pensato a Preghiera in gennaio, straordinaria canzone dedicata a Tenco dagli amici Fabrizio De Andrè, autore del testo, e Giampiero Reverberi, autore della musica – gennaio è il mese in cui avviene la tragedia sanremese - , poi, ascoltando la commozione che avevo dentro me in quel momento, ho scritto un biglietto che ho lasciato sulla lapide e che recita:
CIAO
E GRAZIE UOMO LIBERO!!!
CHE
SEMPRE MI DARAI.
CON
AFFETTO.
RICCARDO
E’ stato assai piacevole vedere tanti mazzi di fiori e piccoli ricordi davanti alla lapide di Luigi: a quasi trentasette anni dalla sua scomparsa, non l’hanno dimenticato. Perché è indimenticabile, un classico del patrimonio musicale e culturale italiano.
Un
silenzio profondo, disturbato unicamente dal rumore delle auto, ha
caratterizzato il nostro viaggio di ritorno a casa, durante il quale ho
continuato a pensare che il mondo
non è cambiato così tanto da quando Luigi cantava la sua struggente Vedrai
Vedrai, anche se questa è una mia interpretazione personale del brano. E’
bene precisare nuovamente come il
cantautore non sperava in un mondo migliore, bensì in una propria vita
migliore, così da non deludere la
fiducia che lui stesso aveva chiesto alla madre.
No
Luigi, il mondo non è cambiato, e chissà se cambierà (io lo spero vivamente),
ma la mia vita sì. Grazie a te che esprimevi le tue idee, e le tue idee sono
anche le mie.
Un
sentito grazie ai miei genitori che mi hanno aiutato nella fatica del percorso a
piedi, ed assistito in una grande gioia: ho voluto concretizzare il
ringraziamento offrendo loro il pranzo.
Ne
è valsa la pena, credetemi, di faticare quanto abbiamo faticato.
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