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Che stress rivivere a Sanremo l'ultima sera di Tenco e Dalida


Sul palcoscenico del Teatro Nazionale di Sofia, in Bulgaria, il set più drammatico dello sceneggiato dedicato alla grande cantante francese. Con Sabrina Ferilli e Alessandro Gassman nei panni di una coppia segnata dal destino. E molto discussa. Come racconta «Sorrisi» con immagini (di ieri e di oggi) da non perdere... 1/9/2004 di Cinzia Marongiu


Stanza 219 dell'Hotel Savoy di Sanremo. Lì, nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 gennaio del 1967 è finita la vita di Luigi Tenco. Ed è cominciato un dramma a più facce. Quello del Festival dei Fiori mandato avanti malgrado tutto, tra critiche e frasi di circostanza. Quello di una morte che ancora oggi risulta misteriosa nella successione degli eventi. E anche quello di Dalida, l'artista e la donna che in quel periodo divideva con Tenco vita professionale e sentimentale e che dallo choc per la morte del cantautore non si sarebbe mai ripresa del tutto, tentando il suicidio esattamente un mese dopo e realizzandolo a 20 anni di distanza, il 3 maggio 1987. Naturale quindi che nel film tv in due puntate dedicato alla vita di Dalida, all'infanzia dolorosa a Il Cairo, ai grandi successi di 30 anni di carriera, agli amori sfortunati, alla voglia di maternità mai soddisfatta, non potesse mancare il racconto di quel tragico Sanremo. Un racconto ricostruito nel Teatro Nazionale di Sofia, in Bulgaria, dove proprio in questi giorni stanno per terminare le riprese di un progetto da 6 milioni e 700 mila euro prodotto dai francesi di Ego Productions per France 2 e dagli italiani di Cattleya per Canale 5. Tra gerbere, margherite e rose, sovrastati da una grossa scritta argentata, «Sanremo 1967», Sabrina Ferilli e Alessandro Gassman hanno indossato i panni tormentati e inquieti di Dalida e Luigi Tenco, come mostra la foto esclusiva di questo servizio. «Ma non aspettatevi nessuna rivelazione» ammonisce la regista Joyce Buñuel che, a dispetto dell'illustre cognome dovuto al matrimonio con il figlio del grande Luis, è newyorkese. «Non ci siamo voluti sostituire alla polizia. Nel film Luigi Tenco muore suicida, dopo la bocciatura di "Ciao amore, ciao". Ciò che invece sono sicura sorprenderà il pubblico italiano e quello francese è la strepitosa interpretazione di Sabrina Ferilli. È l'interprete migliore che potessi sognare per un personaggio complesso come Dalida. All'inizio avevo paura, credevo che non le assomigliasse, ma poi lei si è calata totalmente in questa donna, restituendola alla perfezione nelle espressioni e nella gestualità. E sa cantare molto bene». La voce di Sabrina Ferilli, per la verità, è restituita rauca e stanca dal telefono. Ma l'attrice ha alle spalle l'ennesima lunghissima giornata sul set. «appena finirò di girare mi prenderò un lungo periodo di vacanza. Dopo tanta adrenalina ora mi sento svuotata. Del resto questo è uno dei progetti più ambiziosi della mia carriera, perché c'è molto show con la ricostruzione di tanti storici concerti all'Olympia di Parigi, ma anche un racconto introspettivo della vita di questa donna toccata da un destino davvero crudele visto che i tre uomini più importanti della sua vita si uccisero. Parlo del marito Lucien Morisse, di Richard Chanferai e naturalmente di Luigi Tenco, la storia più forte e toccante di tutto il film tv. E anche quella che Dalida tenne per sempre nel cuore, una storia per la quale avrebbe messo in discussione perfino la sua carriera».


articolo tratto da TV Sorrisi e Canzoni nel Web

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